domenica 10 marzo 2013

Antipolitica e Caos

Foto ripresa da: http://www.akkuza.com


ANTIPOLITICA E CAOS


Contro ogni previsione il movimento “5 stelle” grazie ad una campagna elettorale, fatta di insulti, minacce, e promesse più o meno realizzabili, propagata con passività da tutti i media e, in specie, da quelli televisivi, ha eroso l’elettorato dei principali partiti creando una situazione di ingovernabilità che oggi sta creando le condizioni per porsi quelle domande che sarebbe stato utile porsi prima.

In altri paesi europei vi sono stati fenomeni altrettanto pericolosi, ma essi non hanno trovato l’humus per svilupparsi come in Italia e ciò ha certamente due cause specifiche riscontrabili nel nostro Paese.

Da una parte il fenomeno cui si accennava prima. Perché la stampa ed i media non hanno insistito nel mettere in evidenza l’assurdità di una campagna elettorale i cui uno dei partiti che si presentava con nuove proposte, ben accolte dall’elettorato, non dialogava con i media e imponeva lo stesso comportamento a tutti i candidati che non rispondevano a domande dei giornalisti a rischio di essere espulsi dal partito movimento cui aderivano? Quale sarebbe stato il risultato se quest’assurdo comportamento fosse stato messo ben in evidenza come
si sta facendo ora che la frittata è fatta? Tuttavia questo fatto non può considerarsi la causa esclusiva del sommovimento che si è riscontrato nell’elettorato italiano dove in poche settimane più di un suo terzo ha cambiato schieramento.

Un altro fenomeno tipicamente italiano è stato l’abuso che la classe politica, ed in special modo quella di centro destra, ha costantemente usato nel gestire la cosa pubblica. L’umiliazione delle istituzioni chiamate a garantire alcuni personaggi nominati ministri per evitare misure giudiziarie, per fortuna, solo per qualche giorno, l’umiliazione del parlamento costretto ad approvare “verità” inesistenti, il rinvio di qualsiasi decisione tendente a sbloccare una situazione economica ed istituzionale in costante maggiore inadeguatezza ai bisogni di una società desiderosa di uscire dalla morsa in cui è ora costretta, lo sperpero del denaro pubblico e l’assenza di sensibilità nei confronti di chi stentava a tirare avanti la carretta o di chi improvvisamente si trovava a vivere da povero. Tutto questo, senza mai chiedere scusa, senza riconoscere i propri errori, che altri politici mettevano in evidenza, non ha fatto altro che esacerbare gli animi e portarci in questo stato anche per una legge elettorale meglio qualificata con il suo nome di “porcellum” : elementi che, per loro fortuna, non sussistono in molti dei paesi europei che con noi partecipano all’eurozona e con i quali dovremo lavorare insieme per vincere le sfide che la vecchia Europa deve affrontare per mantenere il suo ruolo nel mondo.

Il voto ha dato una maggioranza zoppa al Partito Democratico che ha l’obbligo di trovare una via d’uscita a quest’impasse economica-istituzionale. Abbiamo, per fortuna, un grande Presidente della Repubblica le cui indicazioni sono state sottovalutate da chi avrebbe dovuto meglio ascoltarne i consigli. Ora spetterà a lui scegliere la strada per una soluzione che ci rimetta sulla buona strada. Ogni giorno che passa aumentano le pressioni in questa direzione e ci si augura che i fatti spingano alla ragione e a dare al Presidente la gioia di chiudere il suo mandato, che a tante faticose prove lo ha sottoposto, con un altro successo per il bene comune di tutti gli italiani.

Walter Rodino

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