Foto ripresa da: http://media.wired.it
Il
Sindaco di Roma
di
Walter Rodinó
Alla
fine di questo mese l’elettorato romano sarà chiamato nuovamente
alle urne per scegliere il nuovo sindaco. I candidati sono numerosi
ma quelli che riceveranno consensi apprezzabili sono 4 individuati in
ordine decrescente di voti previsti come appresso: Marino, Alemanno,
De Vito e Marchini.
L’amministrazione
che chiude il suo mandato è quella presieduta da Gianni Alemanno,
politico di origine pugliese trapiantato a Roma, esponente del Popolo
delle Libertà proveniente dalle fila del Movimento Sociale e poi da
Alleanza Nazionale. Un’amministrazione caratterizzata da molti
scandali provocati dai tanti collaboratori di Alemanno che hanno
considerato l’arrivo al comando del Campidoglio come una occasione
unica per assumere personale addetto soprattutto agli uffici e con
questo aggravando la già debitoria gestione del Comune di Roma oltre
ad aver avviato iniziative niente affatto encomiabili.
Alemanno
vinse le elezioni con un’abile campagna mediatica tesa a far
credere che Roma fosse preda di criminali e sul punto di collassare.
A questo si era aggiunto il forte sostegno dei tassisti, ora divenuti
avversari, che furono i veri galoppini elettorali dell’allora
candidato sindaco. Inoltre era riuscito a suscitare un certo
interesse su alcuni interventi di proposte ristrutturazioni di
quartieri e importanti edifici.
Di
tutto questo non vi è traccia di realizzazioni se non quelle
deliberate dall’amministrazione precedente, mentre quelle poche
attività intraprese sono state sommerse da storie che hanno
interessato più i tribunali che i cittadini. Questi ultimi hanno
visto scendere paurosamente il livello dei servizi sociali, il
livello della sicurezza e sono stati sottoposti a tassazioni tra le
più elevate d’Italia conseguenza delle deficienze prima indicate e
di una evidente improvvisazione nell’affrontare i problemi di una
metropoli.
In
questa situazione si spiega il successo che potranno avere i
candidati del Movimento 5 Stelle, quotato nei sondaggi tra il 15 e il
18% dai più pessimisti e dal 23 al 27% dai più ottimisti. La lista
del Movimento 5 Stelle è guidata dall’avvocato Marcello De Vito
che non pare abbia un carisma capace di rinnovare i successi
conseguiti da questo movimento nelle recenti elezioni politiche e
regionali.
Un’altra
candidatura, conseguenza del disagio sociale fatto emergere
dall’amministrazione Alemanno, è la lista guidata da Alfio
Marchini, ricco rampollo di una dinastia di costruttori vicini al
Partito comunista, sceso nella mischia come indipendente e accolto
dall’elite dei costruttori romani e dai salotti buoni con un certo
interesse non solo in omaggio alle famiglie che stanno dietro questo
candidato ma per alcune delle sue idee oltre che per l’effetto
della sua campagna mediatica. La sua presenza inciderà soprattutto
sull’elettorato di centro destra ma anche su quello del centro
sinistra. Per il momento la misura dei suffragi in suo favore non
supera il 10% e la presenza di questo candidato unita a quella del
Movimento 5 Stelle condurrà certamente al ricorso di elezioni al
secondo turno.
Tra
tutti questi candidati emerge la figura del medico Ignazio Marino
sostenuto dal centro sinistra e che nelle primarie ha ottenuto
intorno al 50% dei voti degli oltre 100mila partecipanti alla
selezione tra 5 candidati.
Questo
medico raccoglie il sostegno di gran parte del PD e del PSI oltre che
di SEL ed i sondaggi più pessimisti lo danno alla pari con Alemanno
intorno al 38% dei votanti, mentre quelli ottimisti che sono i più
gli attribuiscono un 32-34% o il 37-41% contro il 18-21% o il 27-31%.
Queste
elezioni hanno un grande significato politico ed una vittoria di
Marino contribuirà a rafforzare il governo nazionale raffreddando le
irrequietezze post-elettorali favorite da sondaggi dettati da una
situazione ancora in fase di assestamento sia pure nella sua
precarietà.
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